[ RECENSIONE ] Dietro i suoi occhi di Sarah Pinborough | Piemme

DIETRO I SUOI OCCHI di Sarah Pinborough
358 pagine | €19.50 cartaceo

Louise vorrebbe dire ad Adele tutta la verità, anche se si sono appena conosciute. Anche se Adele le sembra una donna così fragile, tormentata com'è dall'insonnia e dalla solitudine. Louise vorrebbe dirle che quella sera, al bar, quando è entrato quell'uomo, lei ha provato qualcosa che, nella sua vita di madre single, non provava da tempo. Vorrebbe dire ad Adele che le dispiace di averlo baciato. E che non poteva sapere che quell'uomo era suo marito. Anche Adele ha i suoi segreti. Non fa parola della nuova amica con David. E nasconde a Louise ciò che accade quando, nella loro splendida casa nel cuore di Londra, lei e il marito sono finalmente soli dietro porte chiuse. Così come ogni giorno, da anni, Adele nasconde a tutti quello che accade nella sua mente. Là dove nessuno può spiarla. Perché tante bugie, si chiede Louise? Divisa tra il suo fascinoso amante e la nuova, bellissima amica, soffocata dal castello di menzogne che lei stessa ha costruito, Louise dovrà trovare il coraggio di guardare dentro il matrimonio di Adele e David. Sapendo che le verità più spaventose si annidano nella mente.
Se c'è una cosa che amo follemente del genere thriller è la capacità di risvegliare la più autentica, pura e insana follia in grado di prendere letteralmente forma tra le sue parole, trasformandosi in qualcosa di magnetico ed irresistibile nella mente del lettore. Indubbiamente Dietro i suoi occhi è un romanzo in grado di catturare l'attenzione, di stravolgere e sconvolgere, di spingere oltre il limite e di afferrarti con forza e astuta precisione, intrappolandoti in una morsa che non lascerà facilmente la presa. Con una premessa del genere probabilmente vi suonerà strano quello che sto per scrivervi: Dietro i suoi occhi parla di amore. Di quell'amore folle e incontrollabile, pungente e pericoloso che si insinua nella testa come un tarlo inarrestabile, ossessivo e affascinante.

Noi siamo rovinati. A volte mi chiedo se non abbia pensato di uccidermi, 
di eliminare il problema alla radice. Forse anche una parte di me vorrebbe uccidere lui.
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[ PREMIO BANCARELLA ] Emozioni di un Weekend Indimenticabile - Pontremoli 2017


Come è possibile descrivere a parole emozioni che partono da un silenzio profondo e impercettibile per poi affacciarsi al cuore, riempiendolo di una gioia immensa e imprevedibile?

Forse partendo dall'inizio. Da quella uggiosa mattina del 9 Febbraio 2017 quando Laura mi ha buttato là una proposta a bruciapelo che non potevo proprio rifiutare e dopo aver - in ordine di comparizionecreduto ad uno scherzo effettivamente complicato da gestire, lanciato in aria la gatta che dormiva beata sulle mie gambe e dato sfogo ad un ballo sfrenato che per fortuna vostra non oso ripetere sono diventata una #bancarellablogger. Insieme ai miei valorosi colleghi d'avventura siamo letteralmente entrati tra le maglie più curiose ed interessanti del Premio Bancarella condividendone con voi ogni aspetto e piccola sfumatura, facendovi conoscere la sua storia e origini, presentandovi i vincitori delle passate edizioni, spulciando il regolamento e conoscendo uno ad uno i sei finalisti di questo anno. Sono stati cinque mesi particolarmente intensi che ci hanno trasformato in una squadra originale ed assortita, che ci hanno permesso di vivere una bellissima realtà letteraria che conoscevamo solo da molto lontano e di respirare, alla fine, quella frizzante aria pontremolese capace di portare con sé emozioni e tanta, tanta nostalgia.

Sabato, 15 Luglio.  Il mio lungo peregrinare verso la meta pontremolese ha inizio di prima mattina con i miei genitori tra soste in autogrill, caffè rigeneranti e una discreta agitazione che si stava prendendo lentamente possesso della mia naturale ed inarrestabile loquacità. Ci spostiamo direttamente a metà pomeriggio quando, dopo aver lasciato i miei al loro freschissimo B&B, è in atto il primo incontro targato #bancarellablogger insieme a Deborah-conlacca e Sherpa che non si chiamerà più Andrea, sappiatelo. Lui è lo Sherpa: aiuto inarrestabile, salvatore di dolci fanciulle, sostegno di salvataggio e uomo tutto fare che ci ha letteralmente sopportate in un fine settimana decisamente lungo per ogni essere umano di sesso maschile. E lui dice di essersi divertito, pure... Dopo tornanti infiniti, strade sbagliate, navigatori deceduti e incontri fortuiti del terzo tipo, arriviamo sani e salvi al nostro hotel El Caracol con il resto del gruppo pronto ad attenderci. E chi ti vedo per prima? Ma La Libridinosa, ovviamente, con il primo abbraccio stritolatore annesso e poi la Ropolo, Lea e Stefania e infine la nostra amata Amanda con cui abbiamo dato inizio al primo breefing pontremolose perchè anche la professionalità vuole la sua parte.

Al grido disperato di scarpe comode, mi raccomando! la sera ci siamo spostate a Montereggio, un incantevole borgo medioevale con ben poche anime all'attivo e ricco di una storia che si percepisce dietro ogni suo angolo. La magia dei libri, la loro forza e quella passione che ben conosciamo vive letteralmente in ogni muro di Montereggio, negli occhi di chi racconta episodi lontani e leggende ancora vive e nella voci piene ed emozionate che abbiamo ascoltato in quelle ore, completamente rapite. Ospiti della tradizionale cena dei librai ci siamo indubbiamente fatte valere: mettere insieme 6 blogger e molto cibo insieme è cosa assai pericolosa, ve lo posso assicurare!
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[ RECENSIONE ] La forma del buio di Mirko Zilahy | Longanesi

LA FORMA DEL BUIO di Mirko Zilahy
414 pagine | €18.60 cartaceo

Roma è nelle mani di un killer capace di dare forma al buio. Le sue folli tenebre prendono vita nel rito dell’uccisione, le sue terribili visioni si trasformano in realtà tramite le sue vittime. Perché il mostro non si limita a uccidere: lui plasma, mette in posa, trasfigura ognuna delle sue prede in una creatura mitologica. Lasciando soltanto indizi senza un senso apparente, se non si è in grado di interpretarli. Di analizzare la scena del crimine. E tracciare un profilo. Ma il miglior profiler di Roma, il commissario Enrico Mancini, non è più l’uomo brillante e deciso di un tempo. E la squadra che lo ha sempre affiancato non sa come aiutarlo a riemergere dall’abisso. Mentre nuove opere di quello che la stampa ha già ribattezzato «lo Scultore» compaiono nel­l’oscura, incantata Casina delle Civette a Villa Torlonia, nel vecchio Giardino zoologico e nell’intrico della rete fognaria romana, Mancini viene richiamato in servizio e messo di fronte a quella che si dimostrerà come la sfida più angosciante e letale della sua carriera. O addirittura della sua vita.
Dopo sei mesi dal sanguinario caso dell'ombra che ha lasciato dietro di sé strascichi ingombranti e cicatrici profonde, un nuovo male torna a sconvolgere le vie di Roma, prendendo in ostaggio un'intera città immersa nel caos più spietato e imprevedibile. Un male che trova la sua prima origine e parziale evoluzione nelle isolate colline umbre. Tra le ombre di un antico e austero monastero, infatti, giace silente una bestia violenta e incontrollabile in attesa della sua prossima, inevitabile ed eclatante mossa. L'unico uomo in grado di contrapporsi alla bestia senza nome è il commissario Enrico Mancini che sarà costretto ad affrontare ogni sua complessa fragilità per mettersi al totale servizio della sua squadra investigativa chiamata questa volta ad affrontare enigmi storici, miti ellenici di spregevole fattura umana e vecchi fantasmi di un passato troppo doloroso da dimenticare.

Tre corpi erano sistemati in un'assurda posa plastica. 
Nella legnosità del rigor mortis sembravano aver assunto le algide fattezze del marmo.

La storia si evolve in modo deciso e coinvolgente fin dalle prime pagine trasportata da un ritmo narrativo serrato ed avvolgente, intenso e carico di tensione in grado di catturare attenzione e curiosità del suo lettore senza il minimo sforzo. Lo stile di Zilahy si conferma in tutta la sua magnetica coesione fino ad arricchirsi di elementi nuovi e sorprendenti, perfettamente capaci di tessere una trama intricata ed intrigante sotto ogni punto di vista.
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[ RECENSIONE ] Notte fonda in via degli angeli di Susanna Mancinotti

NOTTE FONDA IN VIA DEGLI ANGELI di Susanna Mancinotti
240 pagine | €17.90 cartaceo
 
Elisa Montani è disperata. La rivista per cui scriveva è fallita, non ha più soldi neanche per l'affitto di casa, e ha appena scoperto che il suo fidanzato la tradisce. Si rende conto di non avere più nulla, quando le accade qualcosa di singolare e imprevisto. Viene a sapere che un suo zio, che non vedeva da quando era bambina, le ha lasciato in eredità il suo studio da detective, a condizione che si prenda cura di Quin, un magnifico pastore tedesco femmina. Elisa si arrangia a vivere con Quin nello studio dello zio. Non ha mai avuto un cane prima di allora e Quin la sorprende svelandole un mondo nuovo, ricco di affettuosi colpetti dati con il muso, sguardi dolci, repentini inviti al gioco e tanta allegria. Elisa inizia a proporre la sua collaborazione ad altre riviste, ma l'incontro con un giovane attraente dai bellissimi occhi blu e la visita di un'elegante cliente di suo zio tormentata dalla gelosia scombinano i suoi piani. Elisa, infatti, accetta di investigare sul marito della signora, noto professore universitario, e sulla sua amante. L'indagine, però, si complica per il sopravvenire di un omicidio.
Può una giornata decisamente avversa stravolgere completamente la vostra vita? Se non la vostra, almeno quella di Elisa Montani che, dopo aver perso il lavoro di giornalista presso una rivista ecologica inesorabilmente fallita, coglie il molliccio fidanzato in flagranza di reato da lenzuola stropicciate in compagnia di una bionda diversamente simpatica e dedicata alla fuga immediata. Sfortunate coincidenze che si sommano a provvidenziali ed inaspettate eredità da uno zio che non incontrava da anni: uno studio da detective, una meravigliosa collezione di vinili e un magnifico pastore tedesco femmina che risponde al nome di Quin. 

Non aveva più una casa, un fidanzato e neppure il lavoro. Le venne di nuovo da piangere. 
Cercò un fazzoletto nella tasca del paltò e si ritrovò invece in mano le lettere 
prese poco prima dalla cassetta della posta. Una non era pubblicitaria, come le altre. 
Si asciugò gli occhi con una mano e la lesse attentamente.
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[ RECENSIONE ] La donna di Einstein di Marie Benedict | Piemme

LA DONNA DI EINSTEIN di Marie Benedict
348 pagine | €18.50 cartaceo

C'è un personaggio nella vita di Albert Einstein senza il quale la sua storia - e la nostra - non sarebbero quello che sono. Fu il suo più grande amore, ma anche qualcosa di più: la donna che lo ispirò, lo incoraggiò e lo aiutò a concepire quella formula che avrebbe cambiato il mondo. Mitza Marić era sempre stata diversa dalle altre ragazzine. Appassionata di numeri, fu la prima donna a iscriversi a fisica all'università di Zurigo, più interessata a quello che non a sposarsi come la maggior parte delle sue coetanee. E quando a lezione incontrerà un giovane studente di nome Albert Einstein, la vita di entrambi prenderà la strada che era fin dall'inizio scritta nel destino. La loro sarà un'incredibile unione di anime e menti, un amore romanzesco e tormentato, destinato a finire e, allo stesso tempo, a restare nella storia.
Quell'inconfutabile modo di dire secondo cui dietro ogni grande uomo ci sia sempre una grande donna credo calzi alla perfezione alla storia che Marie Benedict conduce al grande pubblico, rivelando dietro al nome di Mileva Marić il cuore, l'istinto, l'orgoglio e l'impressionante cervello nascosto dietro al genio e all'indomita corpulenza di Albert Einstein. Ma chi era Mileva -Mitza- Marić?
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