[ RECENSIONE ] WOLF2 - Il giorno della vendetta di Ryan Graudin

WOLF2 - IL GIORNO DELLA VENDETTA di Ryan Graudin
400 pagine | €14.90 cartaceo
De Agostini | Link Affiliato Amazon

È il 1956 e il mondo è in fermento: dopo decenni di dominio assoluto, Hitler è stato assassinato e la Resistenza è pronta a prendere le armi. A innescare la scintilla è stata Yael, la ragazza dagli straordinari poteri muta forma, miracolosamente sopravvissuta al campo di concentramento. È solo grazie al suo coraggio se il Nuovo Ordine ha le ore contate. O almeno così tutti credono. Ma la verità è molto più complicata di come appare, e le conseguenze di quanto è accaduto sono devastanti. Ora Yael è in fuga in territorio nemico. Non è sola, però. Insieme a lei ci sono Luka e Felix, i due ragazzi che ha dovuto tradire per portare a termine la sua missione e che adesso vuole proteggere a ogni costo. Ed è nel bel mezzo del caos che il passato e il futuro di Yael si scontrano, obbligandola a fare i conti con i propri sentimenti. Odio e amore, vendetta e perdono. Scegliere non è facile, soprattutto quando sul piatto della bilancia ci sono da un lato il destino del mondo intero e dall’altro la vita di chi ama. Quale sarà la scelta di Yael?
Ci sono romanzi capaci di emozionare, curare e stridere il cuore con coraggio ed intensità, altri sanno farti sentire parte integrante della storia che sono chiamati a raccontare e altri ancora in grado di trasmettere sensazioni indefinibili, tanto fragili quanto impetuose da lasciarti inevitabilmente con il fiato tirato dalla prima all'ultima pagina. Poi c'è Wolf2 - Il Giorno della Vendetta che è tutto questo e molto, molto di più.

Un romanzo che si apre con un occhio sul passato, partendo da un come ci eravamo lasciati che permette al lettore di ritrovarsi ancora all'interno delle trame inesplorate del primo capitolo, evidenziando poi retroscena che non erano stati toccati o in parte semplicemente accennati e che risultano in grado di conferire alla lettura un sapore ancora più intenso, magnetico ed avvincente fin dalle primissime battute.

Ci troviamo, infatti, di fronte ad un romanzo ricco di avvenimenti, cambi di rotta e colpi di scena che sarebbe per me alquanto difficile non incorrere in seppur velati e scomodissimi spoilers. Per questo motivo - sicura che rappresenti uno dei tanti motivi per non perdervi questo romanzo - voglio unicamente soffermarmi sulle sensazioni subite durante la lettura, sugli aspetti e i punti di forza che conferiscono a questo romanzo una forza narrativa convincente, intensa ed ineccepibile. 

Stava tornando all'inizio per trovare una fine.
Stava andando a cercare il Führer.
Stava andando a finire quello che aveva iniziato.

Stile narrativo e linguistico. Inteso e creativo, preciso e credibile lo stile adottato dalla Graudin accompagna il lettore in un viaggio intimo e doloroso, coraggioso e avvincente tra le strade di mezzo mondo e al centro esatto di una storia che non lascia mai nulla al caso, ma in grado di portare il peso  di una ricostruzione storica dolorosa e disumana con coerenza e credibilità. Una prosa dotata di un ritmo crescente, in grado di dosare le sue forze, i suoi alti e bassi, creando una vera e propria melodia in grado di accompagnare il lettore, seguendo il suo passo naturale, senza mai prevaricare.

Vecchie e nuove conoscenze colorano questo capitolo conclusivo con evidenti sfumature, sorprendenti ed esplosive. Yael, Luka, Felix e molti altri sono personaggi che non si accontentano, che crescono e maturano insieme, anche sbagliando fino a spingersi oltre il consentito, oltre quella soglia silenziosa ed invisibile da cui sarà impossibile tornare indietro. Yael è coraggio e dolore, lealtà e sacrificio di un'intera esistenza per una causa che oramai non riguarda più soltanto lei, ma che abbraccia, colpevolizza, responsabilizza l'umanità intera. Luka è quel personaggio che non ti aspetti, che ti sorprende, ti sconvolge e ti emoziona. Un ragazzo vittima di un credo politico sorretto di falsità, bugie ed ipocrisie che il mondo di adulti hanno dato come assoluta verità senza mai porsi domande, senza avere dubbi o naturali incertezze. Qualcosa però in lui è pronto a cambiare, qualcosa nel suo cuore continua a sussurrare con fremente insistenza quanto di sbagliato ci sia nella società che ha sempre conosciuto e inconsapevolmente sostenuto. Un personaggio che ho imparato a conoscere in questo romanzo, che mi ha sorpreso, divertito ed emozionato come mai mi sarei aspettata. Felix rappresenta la fragilità dell'essere umano, la paura più silenziosa che attanaglia il cuore di ognuno di noi se messo di fronte ad una scelta impossibile, dolorosa, definitiva. 

La Graudin in questo secondo capitolo conferma ed esalta un talento narrativo che non può essere altrimenti negato. Evidente è il lavoro storico che giace dietro le quinte di Wolf, arricchendolo di particolari coerenti e precisi, ben studiati e calibrati che non stridono affatto con quanto è veramente accaduto in quei terribili anni. Ogni dettaglio, infatti, risulta essere possibile e dolorosamente credibile nella sua più intima crudeltà. Elemento che caratterizza l'intera dilogia e che conferisce anche a questo romanzo un richiamo autentico ed irresistibile alla sua lettura, immediata e magnetica.

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