[ RECENSIONE ] La ragazza con la bicicletta rossa di Monica Hesse

LA RAGAZZA CON LA BICICLETTA ROSSA di Monica Hesse
298 pagine | €9.90 

E' l'inverno del 1943 ad Amsterdam. Mentre i cieli europei sono sempre più offuscati dal fumo delle bombe, Hanneke percorre ogni giorno, con la sua vecchia bicicletta rossa, le strade della città occupata. Ma non lo fa per gioco, come ci si aspetterebbe da una ragazzina della sua età. Hanneke è una trovatrice, incaricata di scovare al mercato nero beni ormai introvabili: caffè. tavolette di cioccolato, calze di nylon, piccoli pezzetti di felicità perduta. Li consegna porta a porta e lo fa per soldi, solo per quello: non c'è tempo per essere buoni in un mondo ormai svuotato di ogni cosa. Perchè Hanneke, in questa guerra, ha perso tutto. Ha perso Bas, il ragazzo che le ha dato il primo bacio e ha perso i suoi sogni. O almeno così crede. Finchè un giorno, una delle sue clienti, la signora Janssen, la supplica di aiutarla e questa volta non si tratta di candele o zucchero. Si ratta di ritrovare qualcuno: la piccola Mirjam, una ragazzina ebrea che l'anziana signora nascondeva in casa sua. Hanneke contro ogni buon senso decide di cercarla. E di ritrovare con Mirjam quella parte di sè che stava quasi per lasciar andare, la parte di sé in grado di sperare, di sognare e di vivere.
La Shoah e lo sterminio nazista rappresentano sicuramente una delle pagine della storia moderna più difficili da trattare. Serve sensibilità e rispetto, chiarezza e profondità insieme ad un importante grado di conoscenza per poter trasportare nero su bianco una realtà storica che, ancora oggi, lascia interdetti e senza fiato. Monica Hesse riesce a far entrare il lettore in ogni sua più piccola sfumatura, attraverso un linguaggio ed uno stile narrativo fresco ed evocativo, lineare e persuasivo tale da catturare immediatamente la sua attenzione e condurlo verso un filo storico che inevitabilmente viene divorato! 

La ragazza in questione è Hanneke
. Un'adolescente tipicamente olandese che si ritrova circondata da un'Amsterdam oramai soggiogata al dominio nazista a cui cerca, in un qualche modo, di ribellarsi correndo per le sue strade sopra una sgangherata bicicletta rossa, mezzo perfetto per camuffare quei beni provenienti dal mercato nero che i suoi clienti le richiedono con esasperante bisogno. La prima Hanneke che conosciamo, però, è una ragazzina spensierata ed innamorata dell'intraprendente e ribelle Bas. Quel ragazzo che rappresenta il suo primo amore ed il suo primo bacio, ma anche il suo senso di colpa più grande, incolmabile e profondo. Un vuoto straziante che la guerra le ha strappato direttamente dal petto. Quasi per riempire quel vuoto fatto di silenzi e di baci oramai dimenticati, Hanneke si getta anima e corpo nel suo segreto lavoro che, ben oltre ogni possibile immaginazione, la condurrà a mettere in gioco ogni suo personale egoismo, ogni sua radicata volontà di pensare esclusivamente a se stessa e al bene della sua famiglia fino a buttarsi a capofitto nella ricerca di Mirjam, una giovane e sconosciuta ebrea che le cambierà inevitabilmente la vita. 
Tra le pagine di La ragazza con la bicicletta rossa non troviamo raccontati gli orrori dei campi di concentramento o l'agghiacciante rumore dei campi di battaglia.

In questo romanzo, infatti, Monica Hesse ha voluto scavare più in profondità, andando a scoprire il volto degli eroi normali che hanno popolato quelle stesse città violate dalla conquista e dalla violenza nazista. Ponendo, poi, al centro della storia un tradimento personale che lega impercettibilmente le vite di Hanneke e Mirjam, così da rendere indietro un pizzico di quotidianità al dolore che si espandeva libero e prepotente in tutta Europa.

Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo

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